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Bullismo

Si sente spesso parlare di bullismo, ma spesso solamente quando la vittima, ormai alle strette, compie gesti eclatanti come sporre denuncia, lasciare la scuola o, nel peggiore dei casi, tentare di togliersi la vita. È importante che gli adulti riescano a cogliere i segnali e le implicite richieste di aiuto, per dare ai ragazzi l’opportunità di affrontare insieme ad un adulto un periodo molto difficile. Noi, in quanto esperti dell’età evolutiva, possiamo offrire un percorso psicologico a chi sta soffrendo o a coloro che hanno sofferto in passato e non riescono a superarlo.

In ogni fase della vita una persona è chiamata ad affrontare dei "compiti evolutivi". Se questi vengono superati con successo, è possibile passare alla fase successiva del ciclo di vita in modo sereno.

Ma non va sempre tutto liscio: diversi ragazzi possono trovarsi in difficoltà in uno o più di questi compiti di sviluppo, con la conseguente sensazione di rimanere indietro. Pur di rimanere al passo con gli altri, i ragazzi con alcune difficoltà potrebbero trovare modi alternativi, ma inefficienti, per superarli.


Il bullismo può essere visto come un tentativo disfunzionale di affrontare i compiti di crescita, un modo disperato e caotico per dimostrare agli altri di star crescendo, di essere ormai abbastanza grande da poter giudicare e denigrare qualcun altro. 
Il bullismo, per definizione, è una serie di comportamenti aggressivi o di prevaricazione perpetrati intenzionalmente nei confronti di una persona evidentemente più debole, che non ha modo di difendersi.

Nelle ricerche degli ultimi anni è stato notato che il bullo e la vittima, nonostante siano due poli opposti, spesso condividono alcune caratteristiche: non vanno bene a scuola, non hanno un buon rapporto con la famiglia, con i coetanei o con gli insegnanti. Sono entrambi ragazzi che hanno qualche difficoltà nella crescita. Si ipotizza che il bullo scelga la vittima proprio perché incarna quegli aspetti da cui è maggiormente spaventato o che teme di avere, che condanna pubblicamente per dimostrare che sono inaccettabili.

Gli episodi di bullismo avvengono ormai quasi sempre in luoghi pubblici, sotto gli occhi di numerosi testimoni. Essi giocano quindi un ruolo chiave nella dinamica del bullismo. È proprio a loro che è rivolta la prevaricazione: il bullo deve dimostrare agli altri di essere cresciuto denigrando chi invece non ci sta riuscendo. Può capitare che rimangano solamente a guardare, senza intervenire o chiedere aiuto. Questo non significa che siano indifferenti, ma la maggior parte ha paura di esporsi e di diventare la prossima vittima. Per questo le direttive degli ultimi anni insistono sull’importanza della prevenzione, per far ragionare tutta la classe sulle difficoltà di crescita, per sensibilizzarli a riconoscere dinamiche di prevaricazione e dare loro alcuni strumenti su come poter intervenire.

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